L'esistenza di questa chiesa è documentata in un elenco catastale compilato intorno al 1500. La struttura della costruzione rientra in quelle definite le "Chiese Leonine", quegli edifici di culto accomunati dal fatto di essere stati realizzati o complessivamente ristrutturati negli anni compresi tra il 1846 e il 1878 per volere dell'allora vescovo di Perugia Vincenzo Gioacchino Pecci, il futuro papa Leone XIII, nel territorio della diocesi. Similmente alla la chiesa di San Fortunato e di San Martino Delfico, le chiese presentano in facciata numerosi elementi in laterizio, utilizzato sia nella tessitura muraria sia nell'apparato decorativo sotto forma di terrecotte architettoniche. Proprio l'impiego del laterizio costituisce uno dei principali elementi ricorrenti in queste chiese, che non a caso sono piuttosto concentrate lungo la via Marscianese, nota in Umbria come "Via del Laterizio" per la presenza lungo questa strada di numerose fornaci storiche.